I pazienti vengono sempre prima di tutto

Sono queste le parole utilizzate dall’associazione per ricordare l’ANIMA di Emergency che ha salvato più di 10 milioni di persone in circa 25 anni di esistenza. Come diceva il dott. Gino Strada, Emergency è nata dalla necessità di “cercare di dare una mano in più”, in modo tale da permettere alle persone più bisognose ed in difficoltà di essere aiutate.

Nel corso degli anni, l’Associazione ha dato prova di essere al fianco dei più bisognosi, erogando gratuitamente cure medico chirurgiche di elevata qualità ai feriti di guerra in 18 paesi di tutto il mondo.

A pochi giorni dalla scomparsa del dott. Gino Strada desideriamo ricordare L’ANIMA di Emergency con le parole dense di emozioni della nostra iscritta Sara Salvigni:

“Incontrai per la prima volta il dott. Gino Strada all’Ospedale Bufalini di Cesena, durante un convegno in cui si parlava di Emergency e di chirurgia di guerra. Avevo iniziato da poco a lavorare in Ospedale e ne rimasi letteralmente folgorata: Gino aveva il potere di travolgerti con i suoi racconti e semplicemente diceva cose giuste.

"Dobbiamo aiutare chi ne ha bisogno, offrendo cure gratuite e di elevata qualità".

Mi chiedevo come fosse possibile realizzare tutto ciò in posti del "terzo mondo", ma dopo qualche anno mi fu decisamente tutto più chiaro: nel 2009 presi parte alla mia prima missione a Lashkargah, in Afghanistan. Rimasi profondamente colpita dall’organizzazione dell’Ospedale del posto, ogni chirurgo ed infermiere infatti, sapevano benissimo cosa fare, riuscendo a sostenere l’arrivo 50 feriti di guerra contemporaneamente. Ricordo ancora quanto fosse considerato fondamentale lavorare sempre nel pulito, era percepibile e tangibile come tutto ciò fosse il volere del dott. Gino, e come lui stesso avesse inculcato nella mente di tutti questo concetto, affinchè rappresentasse la regola… sempre.

Ho imparato tantissimo da quella missione e da tutte le altre che si susseguirono, sia dal punto di vista professionale che dal punto di vista umano: che cos'è una ferita di guerra, come si tratta, come si medica e come si esegue un triage in mass casualty; ho imparato inoltre a conoscere la storia dell'Afghanistan, la storia dei ragazzi della mia età che a 25 anni avevano sempre e solo vissuto in un paese in guerra, ho conosciuto i loro timori, le loro paure e anche i loro sogni...

Purtroppo non ho mai lavorato nella stessa missione con il dott. Gino, ma quelle volte che l’ho incontrato mi sono sempre sentita in imbarazzo; avevo la sensazione di aver davanti una persona straordinaria e unica, innamorato degli infermieri, definendoli come “il motore della sanità”. Grazie a lui, a Teresa e quello che hanno creato, tutto è cambiato nella mia vita. "Non fare nessuna distinzione, il paziente viene prima di tutto! Aiuta chi ha bisogno di essere aiutato!". Queste sono le parole del dott. Gino che mi hanno accompagnato nelle varie missioni e che tutt’ora sono parte di me, del mio lavoro e della mia professione.

Il dott. Gino non era però solo un uomo di belle parole, a volte era un po' burbero e "scomodo", ma allo stesso modo era concreto e giusto; aveva la personalità di dire ciò che nessuno si sarebbe azzardato a dire in TV o a scrivere nei giornali, e TUTTI indistintamente, lo stavano ad ascoltare ammaliati dalla sua UMANITA’... ecco perché ci manca già così tanto.

Sara

Grazie al dott. Gino per la sua idea di giustizia,
Grazie al dott. Gino per l’idea di un diritto alla cura garantito per tutti,
Grazie al dott. Gino per averci riconosciuto come professionisti,
ma soprattutto grazie al dott. Gino per il suo grande esempio.